“Si può lasciare un Pianeta migliore e ridurre il nostro impatto ambientale, anche senza smantellare il settore primario italiano ed europeo”. Lo afferma in una nota Caterina Avanza, responsabile Agricoltura di Azione, commentando l’accordo raggiunto dai ministri dell’Ambiente sul testo della Direttiva sulle emissioni industriali.
“Paragonare le stalle alle grandi industrie è sbagliato - continua - perché le emissioni prodotte dal comparto agricolo e quelle industriali hanno un peso specifico diverso. Ma se riduciamo la nostra capacità di produzione, dovremo aumentare le importazioni di alimenti prodotti con metodi ben più inquinanti”.
“Con questa direttiva sono a rischio migliaia di allevatori in tutta Europa. La Commissione ha stimato infatti in ben 323 milioni di euro la messa in opera delle regole, quasi tutti a carico degli allevatori. Non è una mossa lungimirante, per questo come Azione abbiamo proposto di ripristinare Industria 4.0 e di estenderla agli investimenti per la transizione ecologica. Nell’interesse del settore agricolo del nostro Paese, il governo italiano ha mostrato risolutezza dicendo ‘no’ all’accordo”, conclude Avanza.
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